domenica, dicembre 31, 2006


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sabato, dicembre 30, 2006



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venerdì, dicembre 29, 2006


ilsangue cerca: soggetti su cui porre il marchio "la vita uccide".
contact me.
ilsangue nau rid: nefrekfnrkgbkr

giovedì, dicembre 28, 2006

ll sangue ha le seguenti funzioni:
  • trasporta gas disciolti portando ossigeno dai polmoni ai tessuti e anidride carbonica dai tessuti ai polmoni;

  • distribuisce le sostanze nutritive assorbite nel tubo digerente o rilasciate dai depositi del tessuto adiposo o dal fegato;

  • trasporta i prodotti del catabolismo dai tessuti periferici ai siti di eliminazione come i reni;

  • consegna enzimi e ormoni a specifici tessuti-bersaglio;

  • regola il pH e la composizione elettrolitica dei liquidi interstiziali in ogni parte del corpo;

  • riduce le perdite dei liquidi attraverso i vasi danneggiati o ad altri lesionati. Le reazioni di coagulazione bloccano le interruzioni nelle pareti vascolari prevenendo modificazioni nel volume del sangue che possono intaccare seriamente la funzione cardiovascolare;

  • difende il corpo dalle tossine e dagli agenti patogeni: infatti trasporta globuli bianchi, cellule specializzate che migrano nei tessuti periferici per "combattere" infezioni o rimuovere detriti e apporta anticorpi, proteine speciali che attaccano micro-organismi o agenti estranei. Il sangue, inoltre, riceve tossine prodotte da infezioni, danni fisici o attività metaboliche e le consegna al fegato e ai reni dove possono venire inattivate o espulse;

  • aiuta a regolare la temperatura del corpo assorbendo e ridistribuendo calore.

  • il sangue, quasi al 50%, è fatto di acqua che ha una capacità straordinariamente elevata di trattenere calore.

  • il sangue, il 28.12.06, non sarà da Lahiri.

L'organismo umano contiene 5-6 litri di sangue, equivalenti all' 8%circa del peso corporeo.

28 12 2006

causa infame destino avverso, ilsangue, il 28 december c.a., teme di non potere presenziare alla cena indetta per tale data. al soggetto, resta comunque un dio da bestemmiare e un paio di sostanze mortali, legalmente spacciate dallo stato, di cui abusare. in attesa di tempi migliori, egli porge distinti saluti e augura agli astanti un felice anno nuovo.

ilsangue np: slowdive - 02 - celia's dream.mp3

martedì, dicembre 26, 2006

my glory of the 80's

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(foto: lucido inc.)

festa di chiusura alla sede di gioventù bruciata/JAM SESSION APERTA+ il gruppo di carlotta.....e tanto vin brulè!

omaggio a piergalpo n° 2

omaggio a piergalpo n° 1

lunedì, dicembre 25, 2006

corruzione


ilsangue np: WHITE NOISE

domenica, dicembre 24, 2006

fin in fondo la!!??!?

ormai sono alla frutta... anzi in bicicletta... ma cado pure con quella... uhm... il 28 vorrei esserci pure io... ma non ho modo di arrivare... chi ha un passaggio?

...i dettagli nel servizio di Vincenzo Mollica
aoh! ma comecazzosi inseriscono le immagini?cosa è successo a questo blog???
beh insomma io il manifesto lo ho messo nel mio blog, se qualcuno riesce a trascinarlo qui in qualche modo mi fa un piacere sennò buon natale lo stesso, buon anno, ma sopreattutto buona cena da Lahiri!

venerdì, dicembre 22, 2006

risate a crepa palle

perchè noi siamo cattivi. conigli suicidi.



ilsangue np: Mono -01 - the flames beyond the cold mountain.mp3

ilsangue np: Muse - 04 - sing for absolution.mp3

giovedì, dicembre 21, 2006

eora arte

....PRO-GRESSIVO....






...SEMPRE PIU CATTIVO.....
e questo se de MUSCOI

ecco i manifesti di Lahiri

mercoledì, dicembre 20, 2006

Food sound mix

Ouroboros

oggi mi sono alzato presto... avevo un tarlo nella mente che non mi lasciava dormire... insistente... continuavo a chiedermi perchè mai non ho imparato il russo, o comunque, una lingua balcanica... come non bastasse, nel telefono che continuava a squillare, una sorpresa attendeva... ma quella, almeno per un pò, riuscii ad ignorarla... eppure quel tarlo rosicchiava... e rodeva il sonno... poi un'allucinazione nel dormiveglia: vidi in faccia il sonno... e io vi dico che esso è un cerchio bianco che si rincorre come un Ouroboros dal volto bianco... ma con le orbite vuote e nere...
è allora che scostai le coperte e pensai... non sappiamo mai di avere delle dita attaccate alle mani... almeno finché non le ficchiamo sotto una pressa... pure quando tocchiamo una pelle vellutata non sappiamo di avere delle dita... ma la sensazione è data dalle dita stesse... e l'immagine della superficie si forma nella mente tramite le dita... ma chi si ricorda mai di avere delle dita attaccate alle mani?
aprii la porta della camera dopo essermi vestito e la luce fortissima m'invase... con la mano che cercava di filtrare gli occhi guardai verso la finestra... e vidi che fuori c'erano i colori... e in quel momento pensai... pensai... alla risata di una donna...


ilsangue np: offlaga disco pax - 03 - khmer rossa.mp3

...c'è una cena da Lahiri ! ! !

sapete l'Ultima??

martedì, dicembre 19, 2006

il mio blog


...Visitate dandaddyworld.blogspot.com...
nell'archivio ci sono già un paio di post...
anch'io non sono poi così distante...

lunedì, dicembre 18, 2006

surfeis



parlando di arte

stamattina stavo parlando con un ragazzo del primo anno e gli ho chiesto cosa vorrebbe fare a decorazione b e lui dopo avermi spiegato un po' confusamente le sue idee ha concluso il suo discorso così:"...sì,insomma io non faccio nulla di nuovo"...
io gli ho risposto che secondo me non c'è nulla di nuovo inteso come un nuovo modello di occhiali o una nuova tinta di capelli o l'ultimo modello di i-pod e così via perchè ce ne sarebbe un'infinità di cose nuove da elencare e praticamente tutti i giorni c'è qualcosa di nuovo sul mercato.ma se vuoi fare l'artista non ti devi nemmeno preoccupare di fare qualcosa di nuovo,non è come una corsa all'ultima migliore invenzione che ti farà fare soldi a palate.io penso che ci siano un numero infinito di idee che ci passano per la testa ogni giorno e che il significato del nostro lavoro del fare arte è che abbiamo detto qualcosa e abbiamo espresso un concetto,che magari anche altri hanno già detto, ma ognuno di noi si distingue in ogni caso secondo il proprio vissuto e soprattutto secondo la propria personalità e come la pensiamo secondo i nostri tanti punti di vista.

MA...

(...)Al vertice naturalmente c'è Il Sangue. Umore nobile, esso è sede della vita, dell'anima e delle sue qualità più elevate, la virtù, il coraggio. é anche il rappresentante in noi di ciò che il Salvatore ha versato per l'uomo, il Santo Il Sangue. In Europa vi sono centinaia di luoghi santi che pretendono di conservare un'amoplla de Il Sangue di Cristo, un vas sanguini. Quella di San Gennaro a Napoli non è che la più famosa: dalla processione annuale del Santo Il Sangue a Bruges fino alla leggenda del Graal, la spiritualità europea è irrigata dai fiotti di Il Sangue di un dio considerato come uomo e come salvatore.
j.Clair

due livelli

domenica, dicembre 17, 2006

in-action

per_plessi

sabato, dicembre 16, 2006

Da Jarry ai provos


La patafisica, il movimento anticipatore del surrealismo creato dallo scatenato Alfred Jarry è indissolubilmente legato alla sua fiammante bicicletta da corsa. La scoperta dell'LSD da parte dello scienziato svizzero Albert Hofmann nel 1943 è tutt'uno con la sua mitica pedalata fatata per le vie di Basilea. Difficile pensare alla lotta di popolo dei vietnamiti senza lo strabiliante sistema di rifornimento condotto da sgangherate biciclette che attraversavano i sentieri nella giungla portandosi in groppa persino gli obici. Uno degli strumenti infallibili per misurare la civiltà di un paese è lo spazio che esso offre ai propri ciclisti (paesi scandinavi in testa, paesi mediterranei in coda).In Olanda agli inizi degli anni '60 in pieno boom automobilistico, proprio quando tutti, ma proprio tutti, sognavano la loro bella quattroruote, si fanno notare degli strani personaggi che vanno totalmente controcorrente. Sono i Provos, un gruppo di anarchici dadaisti e zuzzurelloni, a cui spetta la palma di avanguardia di quella contestazione giovanile che verso la fine del decennio infiammerà l'intero occidente. I Provos nutrivano un senso di frustrazione e di rigetto nei confronti della società consumista e alienante, per usare le loro parole, si sentivano in questo mondo "come ciclisti su un'autostrada". Scelsero la bicicletta come santo strumento tribale, arma comunitaria contro i comportamenti antisociali degli automobilisti che agivano (e agiscono) indisturbati contro l'ambiente coperti dalla grande industria e dalla polizia. Gli automobilisti amorevolmente coccolati dagli spacciatori di petrolio e dai cementificatori, erano (e sono) il "braccio armato" di uno stile di vita che ormai andava inesorabilmente modellando la geografia del pianeta. Il piano era (ed è) distruggere il tessuto umano dei quartieri storici creando un mondo in cui fosse impossibile andare a scuola, al lavoro, a far la spesa, a curarsi e a divertirsi senza poggiare il culo su un autoveicolo, senza pagare il balzello all'industria e allo stato e senza devastare il territorio). I Provos osano sbeffeggiare il simbolo della crescita economica, il dogma della modernità, rivendicando il diritto di camminare per la città senza venir minacciati fisicamente da bande di psicopatici aggressivi rinchiusi dentro una scoreggiante scatola di ferro. I Provos soprattutto rivendicano il diritto e il piacere di non seguire i modelli di consumo e di non consumare. Dotati di una formidabile capacità di spiazzare le autorità e di dar vita a fantasiose pratiche di disobbedienza civile, restano vivi nella memoria dei più per il famoso "piano delle biciclette bianche", la messa a disposizione della cittadinanza di Amsterdam di un certo numero di biciclette collettivizzate. Biciclette sempre aperte a disposizione di chiunque se ne volesse servire, un mezzo di trasporto gratuito, una provocazione contro la proprietà privata capitalista. "La bicicletta bianca è anarchica e simboleggia semplicità e igiene di fronte alla cafonaggine e alla zozzeria dell'automobile. Una bicicletta non è nulla ma è già qualcosa". Un atto ecologico (anche se allora la parola ecologia non era esisteva ancora). I Provos scelsero di dipingere le bici di bianco - dopo aver scartato l'idea di farle rosse e nere, come la bandiera anarchica - per il semplice fatto che le loro azioni avvenivano prevalentemente di notte. Un bel numero di cittadini, rispondendo ai loro appelli, si reca nel luogo di raccolta, offre le proprie biciclette e le dipinge di bianco, mettendole a disposizione del provotariato. Il successo è immediato e l'operazione accende l'immaginazione di altri gruppi consimili da Stoccolma a Berkeley, da Praga a Oxford (motto dell'iniziativa "Il bianco annulla tutto, soprattutto la proprietà). Un famoso gruppo psichedelico inglese i Tomorrow lancia un brano delizioso, My White Bicycle, che diffonde il messaggio libertario persino nella hit parade. (Anche in Italia Caterina Caselli incide un brano dedicato alla provocazione provo).Ma il segnale più evidente del successo del piano biciclette bianche è la risposta della polizia. Le autorità reagiscono immediatamente e in modo ridicolo: vengono sequestrate una cinquantina di bici in giro per la città. La giustificazione è che non essendo chiuse col lucchetto rappresentano un istigazione al furto. In pratica è la polizia a rubarle, visto che non le restituirà più ai legittimi proprietari, i cittadini di Amsterdam. In una società in cui vige la proprietà privata, ciò che è gratis è illegale e pericoloso. I ladri di biciclette in divisa non fanno altro che promuovere il piano provo, attirando attirando nelle loro file un numero crescente di sostenitori e spingendo l'opinione pubblica a solidalizzare con loro.
Matteo Guarnaccia

Sin dalla sua comparsa, la due ruote è sempre stata intimamente legata al concetto di libertà.



La bicicletta è sempre stato uno strumento primario di iniziazione e di libertà. Innanzi tutto è un'esperienza che viene trasmessa in maniera amorevole (avete mai visto qualcuno che insegni a pedalare a un bambino in malo modo?). È un'iniziazione in piena regola: c'è la perdita di sangue e la ferita che segna il distacco da una condizione precedente (le ginocchia sbucciate). C'è la meraviglia di sentire il corpo entrare in automatica, dopo aver superato la goffaggine iniziale. La realizzazione che, come nuotare e fare l'amore, pedalare è un atto programmato nel nostro DNA, un atto che ci rende coscienti del fatto che il vero equilibrio è nel movimento e non nella staticità. La bicicletta è a tutt'oggi un modello insuperato di veicolo socialmente responsabile, romantico (mai portato nessuno in canna?), silenzioso, non stressante e che si muove grazie ad una fonte di energia rinnovabile e non inquinante (in culo alle multinazionali degli idrocarburi!). Andare in bicicletta non implica alcuna stupida esibizione di potenza, richiede solo ottimismo e coraggio (dare le spalle alle automobili è un vero atto di fede affrontato dal nostro guerriero interiore). I popoli precolombiani usavano la ruota per i giocattoli dei bambini ma non per il trasporto; i tibetani la usavano come mezzo di propulsione per le loro preghiere ma non per il trasporto, la bicicletta è la splendida sintesi dei possibili usi della ruota: gioco, trasporto e preghiera. È sintomatico che la due ruote sia sempre stata, sin dalla sua comparsa, intimamente legata al concetto di libertà. Pochi se ne redono conto ma la bicicletta è stata anche il volano dell'emancipazione femminile a cavallo del secolo scorso. Per la moralità e per la scienza medica del periodo pedalare era un'attività "disdicevole" per signore e signorine; il sellino era accusato di incoraggiare l'onanismo femminile e le distoglieva dal loro ruolo di madri e mogli. Senza considerare il fatto che l'abbigliamento muliebre era quanto mai inadatto alla faccenda. Per pedalare si dovevano mostrare le caviglie (orrore!) e ci si doveva sbarazzare dei vari busti e corsetti che costringevano le povere spine dorsali a posizioni innaturali e che rendevano impossibile quel genere di attività fisica. L'abbandono delle stecche e l'accorciamento delle gonne (e persino l'uso delle gonne pantalone) nascono proprio dal boom della bicicletta. I primi movimenti femmisti europei avevano nella bicicletta un simbolo irrinunciabile.
Matteo Guarnaccia

venerdì, dicembre 15, 2006

jòv (si legge "sòuf")











Le mani ci consentono di costruire o di ridare vita a ciò che viene dimenticato.
Fondare significato, scegliere di appartenere.
Il fare “insieme” ci lega indissolubilmente ad un risultato.
Quale esso sia non importa. La pratica nutre la coscienza.

Christian e bruno dalle terre magre.


jòv: giógo "attrezzo di legno che i contadini mettono al collo dei buoi quando li attaccano a un attrezzo da lavoro;"

giovedì, dicembre 14, 2006

lu diable


ilsangue np: Slowdive - Souvlaki - 01 - Alison.mp3


mercoledì, dicembre 13, 2006

per leggere clicca sull' immagine

..A SEGUIRE IN SEDE DELL'ASSOCIAZIONE IN VIA GAMBA,24(BASSANO)VENITE A BRINDARE ANCHE VOI ALL' INAUGURAZIONE DELLA PERSONALE DI QUADRI DI DEBORAH BEVILACQUA!

IL PONTE RUBATO

omaggio a il ceppo


e 1...2...1...2...3...4....
..tunztunztunz....
...venerdì sera alla ceppoteca...sabato sera alla ceppoteca...domenica sera alla ceppoteca...lunedì sera alla ceppoteca...martedì sera alla ceppoteca...mecrcoledì avevo mal di testa ma sono andata lo stesso alla ceppoteca...giovedì sera alla ceppoteca...tunztunz...

Ac-scion

La dottrina che conduce all'azione, che non ha altri sbocchi se non l'azione, si rivela allo stesso tempo incapace di definire la regola dell'azione autentica. La sua sola misura sta nel limitarsi a essere una storia degli eventi, quel che sarà presto il puro divenire di Hegel, una fenomenologia. Qualsiasi opera trae ormai la validità della sua esistenza non più dal suo intrinseco valore, ma dal posto che occupa in una serie di successivi progressi. Nessuna parola è allora vera o falsa, nel senso di una verità universale, uguale per tutti.
Nulla può aspirare a essere più di un'interpretazione del reale per i personaggi di un dramma che ignorano la sua origine e di cui non possono prevedere l'epilogo.
L'artista diviene un sonnambulo, simile a un'eroina di Fussli, ossessionato, dallo spirito del mondo.

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martedì, dicembre 12, 2006

tiè

La produzione artistica per essere contemporanea non deve chiedere nulla in cambio, e per essere vera dovrà attendere di essere riconosciuta, e quindi come tale la sua aura non sarà più la bellezza di un tempo, ma la verità che si rivela e che diventa un mostro di bellezza etica.
M.Brusatin

lunedì, dicembre 11, 2006

ira-ta




....mi trovo imbarazzato, sorpreso, ferito...
...per una errata sensazione di peggioramento...

domenica, dicembre 10, 2006

aaa giuliabuono cerca pordenopolo automunito per condividere viaggio fino a Crespano e relative spese benzina, tratta da Conegliano in poi.x info fatemi sapere. no perditempo.

in_action

cartacollapennellomano