lunedì, luglio 03, 2006

Genesi

Sogno spesso, di recente, oggetti dinamici e vivi. Con mia grande sorpresa ho scoperto, a livello intuitivo, di che si tratta. Stanotte, per esempio, ho sognato un letto che mattoncino su mattoncino, quasi come fossero i pixel di un render, si creava sotto i miei occhi dopo un mio preciso ordine. Non contento di questa "magia" pretendevo pure che mentre l'oggetto si creava, sulla superficie di ogni suo livello visibile vi comparissero a random siluette zoomorfe; ricordo particolarmente una figura che rappresentava una colomba. Ma per me, ormai, creare oggetti con l'uso della parola è ormai una consuetudine. Pochi giorni fa ho sognato un intero ambiente nato da un seme e cresciuto rigoglioso ed amichevole attorno alla mia persona. Un seme non più grande di un unghia. dopo essermi preoccupato di appoggiarlo per terra all'interno di una grande stanza, non necessariamente vuota, ho pronunciato alcune parole e da li il seme ha iniziato a germogliare. Niente di straordinario, se consideriamo quante volte usiamo una parola password per accedere a qualcosa che a tutti gli altri è precluso. Dal germoglio non cresceva un albero oppure un fiore, ma piastre esagonali di colore neutro. Le piastre esagonali facevano parte di un poligono, ancora chiuso e luminescente, che pareva studiare l'ambiente circostante mutando forma di contiuo. D'un tratto poi, le piastre esagonali iniziarono a riprodursi e rivestire la stanza nella forma che a loro sembrava più adatta. Ricordo il suono che producevano: un fruscio saturo, come di piume carezzevoli, senza il minimo riverbero nell'aria circostante. Ricordo alcuni esagoni, maldestramente distrutti mentre si stavano formando sul pavimento sotto di me, riformarsi e ricostruirsi nuovamente, come la pelle si rimargina dopo una ferita. A proposito, gli esagoni iniziarono a formarsi anche sopra la mia pelle, fino a rivestirmi completamente. Mi sentivo accolto, a mio agio custodito. Così lentamente si formava, sotto il mio sguardo, un intero luogo da abitare a mia misura completo di ogni tipo di servizio preimpostato. Sapevo in me che quella struttura era viva, autopulente ed in continua metamorfosi a seconda delle mie esigenze. Su di lei, avevo inoltre diritto di vita e di morte. In effetti ho capito dopo di cosa si trattava veramente: di nanotecnologie inserite in organismi vegetali mutati geneticamente. nanoteconologie in grado di riprodursi e determinare la forma dell'organismo in cui vivono indissolubilmente legati interagendo nel codice genetico. Cos'è quel letto e quell'ambiente se non semplici algoritmi che determinano una forma frattale? Il codice genetico è in realtà l'ossatura delle forme reali quanto lo è il codice di una pagina web o di un software. Un codice è un insieme di istruzioni e si realizza attraverso un interprete, che nel caso di una pagina web è un browser e nel caso di un codice genetico... chi interpreta quelle istruzioni? Qui la differenza: il codice di una pagina web lo inventiamo, il codice genetico è un mondo ancora da svelare...